lo scarico del rimbalzo
Per evitare che le sollecitazioni di “rimbalzo” si scarichino all’interno del ginocchio, è indispensabile ancorare tutto l’arto inferiore alla macchina (la coscia alla seduta e la gamba al braccio mobile) affinché tali sollecitazione “dannose” vengano assorbite dall’organo meccanico.
Questa operazione però non è possibile con le attuali leg extension in quanto comporta una ulteriore problematica collegata alla differenza di traiettoria macchina/ginocchio, peraltro messa in luce dall’analisi bibliografica.
Il braccio mobile si muove, infatti, unicamente con moto rotatorio attorno ad un centro fisso, mentre il ginocchio dopo i 30 gradi compie un moto a spirale rientrante.
Ciò comporta che se la gamba viene ancorata al braccio mobile, quest'ultimo trascinerà il ginocchio sulla sua traiettoria a centro fisso;
Il braccio mobile si muove, infatti, unicamente con moto rotatorio attorno ad un centro fisso, mentre il ginocchio dopo i 30 gradi compie un moto a spirale rientrante.
Ciò comporta che se la gamba viene ancorata al braccio mobile, quest'ultimo trascinerà il ginocchio sulla sua traiettoria a centro fisso;
con la gamba ancorata in estensione, durante la flessione verrà allontanata dalla sua radice con grande sofferenza dei legamenti
|
con la gamba ancorata in flessione, durante l’estensione si crea una forte compressione tra i capi articolari con grave sofferenza delle cartilagini, dei menischi e del legamento crociato posteriore.
|
La risoluzione della problematica, quindi, deve necessariamente prevedere che la leg extension proponga una movimentazione roto-traslatoria del braccio mobile, analoga a quella del ginocchio affinchè si possa ancorare tutto l’arto inferiore alla macchina (la coscia alla seduta e la gamba al braccio mobile) senza provocare situazioni di allontanamento tra i capi articolari ad allo stesso tempo scaricare il “rimbalzo” sulla struttura della macchina.