Verifiche biomeccaniche
La perpendicolarità del centro di rotazione Affinchè il dispositivo mecanico progettato possa realmente essere considerato un “dispositivo ortopedico”, sono stati effettuati due studi per verificare se quanto realizzato abbia corrispondenza con quanto indicato da Insall (86) come “una specifica condizione biomeccanica in conseguenza della quale il centro istantaneo di rotazione deve ricadere sulla perpendicolare del punto di contatto tra le superfici articolari”. |
|
Il movimento innaturale
Lo stesso Insall sostiene che ciò non accade quando il ginocchio non ha la possibilità di eseguire un corretto moto fisiologico, ovvero “quandole superfici articolari o i legamenti, o entrambi, non sono situati nella loro normale posizione anatomica, o quando al ginocchio viene applicato un … dispositivo ortopedico che forza il movimento articolare in una direzione innaturale”.
|
|
|
|
|
|
|
Dei due lavori riportati
il primo mette in luce la simmetria tra il percorso del ginocchio ricavato da radiogramma a precise angolature e un modello monoplanare il plastica movimentato da uno snodo a centro di rotazione variabile; la precisa sovrapposizione tra il tracciato del profilo radiologico e quello del modello, evidenzia una marcata similitudine tra le due traiettorie, similitudine che fa dedurre anche la sovrapposizione del centro istantaneo di rotazione e la sua conseguente perpendicolarità rispetto alle superfici articolari.
Il secondo, invece, è stato impostato sullo studio delle trazioni alle quali sono sottoposti i legamenti crociati durante le flesso-estensione, quale verifica di una possibile forzatura ”in direzione innaturale” dei capi articolari.